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Nomisma S.p.A. - Aspettando Rivoluzione Bio: l’export del biologico italiano nelle anticipazioni dell’Osservatorio Sana

19 Jul 2023

Aspettando Rivoluzione Bio: l'export del biologico italiano nelle anticipazioni dell'Osservatorio Sana

In occasione della quinta edizione di Rivoluzione Bio - manifestazione prevista all'interno di SANA 2023, il 35° Salone Internazionale del biologico e del naturale - Nomisma presenterà i risultati del monitoraggio sui mercati internazionali realizzato nell'ambito del progetto ITA.BIO, la piattaforma per l'internazionalizzazione del biologico Made in Italy promossa da ICE Agenzia e FederBio.

Dopo aver raccolto in un precedente articolole prime anticipazioni sui numeri del biologico sul mercato interno, vediamo ora con Evita Gandini, Responsabile Market Insight Nomisma, gli sviluppi e le opportunità sui mercati internazionali del bio Made in Italy.

Dottoressa Gandini, l'Osservatorio SANA di Nomisma, grazie alla partnership con ICE Agenzia, monitora l'andamento del biologico anche sui mercati internazionali. In attesa di conoscere l'andamento del bio italiano all'estero nel 2023, possiamo ricapitolare i numeri chiave del 2022?

Nel 2022 le vendite di prodotti agroalimentari italiani bio sui mercati internazionali hanno raggiunto i 3,4 miliardi di euro, con un incremento del 16% rispetto al 2021. Il riconoscimento all'estero del bio Made in Italy è testimoniato anche dalla crescita di lungo periodo, con un valore quasi triplicato se paragonato al 2012.

Ben l'81% delle esportazioni riguarda il food, che ha visto un incremento del +16% rispetto all'anno precedente. Assai rilevante anche il ruolo del vino che pesa per il restante 19% dell'export bio, ossia una quota ben maggiore di quanto avviene con l'export agroalimentare in generale, dove l'incidenza del wine sul totale delle esportazioni si ferma al 13%.

Quali sono i principali mercati di destinazione del bio italiano?

Dall'indagine condotta tra luglio e agosto 2022 da Nomisma per ICE Agenzia e FederBio su un campione di 290 imprese alimentari e vitivinicole italiane, è emerso come le principali destinazioni in Europa per il food italiano bio siano la Germania, indicata dal 63% delle aziende, la Francia e il Benelux. Per quanto riguarda il vino, invece, a guidare è ancora il mercato tedesco, seguito dai Paesi Scandinavi e dal Benelux. Al di fuori dei confini comunitari la fanno da padrone Svizzera, Stati Uniti e Regno Unito sia per il food che per il wine.

Quali sono i principali punti di forza e i maggiori ostacoli per le aziende bio italiane?

Il biglietto da visita del nostro bio sui mercati internazionali è indubbiamente rappresentato dalla qualità dei prodotti, indicata come un fattore del successo dal 66% delle aziende interpellate, e dal generale interesse del consumatore straniero per il Made in Italy (60%). Ma sono considerati elementi di successo anche l'equivalenza del marchio bio europeo, l'elevata spesa media pro-capite per i prodotti biologici e le garanzie associate ai prodotti agroalimentari bio.

Sempre secondo le aziende italiane, sono i costi legati alle attività di promozione sui mercati internazionali, le normative/burocrazie locali e la concorrenza di prezzo da parte delle imprese locali ad ostacolare la vendita dei prodotti bio all'estero.

Il bio presenta ampi margini di crescita sui mercati internazionali. Quali potrebbero essere le leve da attivare per migliorare il posizionamento del bio italiano all'estero?

Grazie alle indagini periodiche raccolte da Nomisma per la piattaforma ITA.BIO è stato possibile registrare le opinioni di un campione costituito da oltre 7.000 consumatori dei principali mercati target per il bio, ovvero Stati Uniti, Cina, Canada, Emirati Arabi, Scandinavia, Giappone e Messico. In tutti, emergono rilevanti opportunità di crescita poiché l'Italia, nel percepito del consumatore, è un Paese top quality nel food & wine.

Con queste premesse, per accrescere diffusione, consapevolezza e interesse verso il biologico, è indispensabile che il consumatore internazionale venga informato di più e meglio riguardo le caratteristiche e le garanzie che il bio offre: circa 7 user bio su 10 nei mercati analizzati dichiara, infatti, di non aver informazioni sufficienti e dettagliate sulle caratteristiche e i valori degli alimenti biologici.

Un'altra leva efficace per avvicinare il bio Made in Italy al consumatore straniero è la possibilità di conoscere i prodotti tramite assaggi o materiali nella grande distribuzione o presso i ristoranti, soprattutto in Messico, Cina e Giappone.

Dal punto di vista delle aziende italiane, invece, le azioni più efficaci a supporto dello sviluppo del Bio nei prossimi anni dovranno mirare a stimolare la domanda e la fiducia dei consumatori, chiarire il contributo dell'agricoltura biologica alla sostenibilità e sostenere l'offerta e quindi la conversione e la produzione.

Rivoluzione Bio 2023 sarà l'occasione per vedere se nel frattempo queste leve sono state attivate e scoprire se il posizionamento del bio italiano sui mercati internazionali è migliorato rispetto al passato.

Rivoluzione Bio, gli Stati Generali del biologico tra incontri, dibattiti e approfondimenti

Rivoluzione Bio, in calendario il prossimo 7-8 settembre a Bologna, è organizzata da BolognaFiere in collaborazione con FederBio, AssoBio, Agenzia ICE e Nomisma, nel quadro del progetto BEING ORGANIC IN EU gestito da FederBio in partenariato con Naturland DE e cofinanziato dall'Ue nell'ambito del Reg. EU n.1144/2014.

Si tratta di un appuntamento imprescindibile di confronto e dibattito sui principali temi del biologico italiano, al quale partecipano istituzioni, esperti, organizzazioni ed enti di categoria. Per l'occasione, Nomisma presenta l'Osservatorio Sana, il puntuale strumento di analisi e monitoraggio del settore biologico, realizzato in collaborazione con BolognaFiere Group FederBio Servizi Srl, AssoBio, Ismea - Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, ITA